La Villa di Massenzio racconta
A partire dal tramonto, quando la Villa di Massenzio è catturata dall’illuminazione artistica tre postazioni didattiche, dislocate nei punti chiave del complesso monumentale, raccontano in Italiano o in inglese, la vita della grande villa Imperiale. Con interprete in Lingua dei segni italiana.
Tra il secondo e il terzo miglio della via Appia antica si estende una delle aree archeologiche più belle della campagna romana, la villa dell’imperatore Massenzio, lo sfortunato avversario di Costantino il Grande nella battaglia di Ponte Milvio del 312 d.C. Il complesso archeologico, è costituito da tre edifici principali il palazzo, un circo ed un mausoleo dinastico.
Il monumento più noto del complesso è il circo per le corse dei carri, molto ben conservato.
Il mausoleo dinastico, allineato lungo la via Appia, era un edificio a pianta circolare, chiuso all’interno di un quadriportico. Si può visitare la camera sepolcrale, nella quale fu sepolto il figlio di Massenzio, Romolo Augusto, morto prematuramente.
A partire dal tramonto, la Sovrintendenza Capitolina, con la collaborazione di Zetema progetto cultura, offre ai visitatori per 1 ora e 30 tre postazioni didattiche, dislocate nei punti chiave del complesso monumentale, per raccontare in Italiano o in inglese la vita della grande villa Imperiale.
Alle postazioni sono presenti operatori LIS
Attività a cura di Ersilia Maria Loreti; Francesca Romana Cappa; Zetema progetto cultura. Dipartimento politiche Sociali
Information
Sabato 24 agosto 2024
ore 19.00
Si specifica che la Villa di Massenzio è aperta dalla mattina alle 10.00 fino alle 22.00, ultimo ingresso ore 21.30
Appuntamento: Villa di Massenzio - Via Appia Antica 153
Attività e ingresso gratuiti per tutti
La traduzione in Lingua dei segni italiana-LIS è realizzata grazie alla collaborazione del Dipartimento Politiche Sociali e Salute (Direzione Servizi alla Persona) e della Cooperativa sociale onlus Segni di Integrazione – Lazio.
Organizzazione: Sovrintendenza Capitolina in collaborazione con Zètema Progetto Cultura